ABC, on line l’ultimo numero del semestrale

ABC, on line l’ultimo numero del semestrale

Semestrale_ABC_Sostegno-a-distanza Per una riflessione sul sostegno a distanza e la solidarietà in tempo di crisi proponiamo l’articolo di apertura, dal titolo “Che tempacci!“, dell’ultimo numero del semestrale dell’associazione ABC solidarietà e pace.
La versione integrale del periodico può essere consultata e scaricata in formato pdf dalla sezione documentazione del sito dell’associazione.

Che tempacci!
ABC lavora partendo dal Sostegno a Distanza (SaD) e, in proposito, potremmo semplicemente dire che il SAD è bello e chiudere così il discorso. Ma se non ci si accontenta di un’affermazione generica e condivisibile, sarà bene allargare un poco l’orizzonte cominciando magari dall’attualità di questa crisi che sta colpendo quasi tutti, anche se la condivisione di un male non è comunque consolante. Noi di ABC, nel giro di sei anni abbiamo avuto un calo dei Sad dall’oltre il migliaio del 2006 agli attuali 600 circa. In denaro: il bilancio è sceso dai 319.000 euro del 2006 (senza 5 x 1000), ai 262.490 del 2011 (con il 5 x 1000) e, infine, ai 215.821 del 2012, compreso il 5 x 1000.

Problemi per tutti, quindi, e il Terzo Settore non poteva certo essere un’isola felice. Semplificando al massimo e senza blandire nessuno, diciamo che è nostro dovere andare comunque avanti per le aspettative delle realtà che aiutiamo e per rispetto nei confronti degli amici che continuano a sostenere i nostri progetti, spesso a costo di sacrifici. Noi pensiamo, ragionevolmente pessimisti, che nei prossimi anni ci sarà un’ulteriore contrazione delle donazioni e che essa si protrarrà, presumibilmente, per molti anni. Ma temiamo ancor di più che questo difficile momento economico lascerà una pessima eredità, ovvero un’onda lunga di riflusso che accompagnerà l’inevitabile e comprensibile crescita della scarsa disponibilità alla condivisione.

News_ABC_sostegno-a-distanza_LaGabbianellaPer quel che ci riguarda, già da qualche anno stiamo ridimensionando i nostri progetti commisurandoli alle entrate e accentuando, per quel che è possibile, la propensione al risparmio. Stiamo però anche riconsiderando criticamente il nostro modo di interpretare la realtà nella quale viviamo, compresa quella del Terzo Settore, che non è sfuggito a molte pessime e diffuse abitudini nazionali e, per questo, riproponiamo parzialmente un nostro documento dello scorso anno nel quale cercavamo di individuare nelle difficoltà attuali un’opportunità nuova, ovvero quella di riconsiderare valori e priorità, riorganizzare la propria vita, ricercare operatività diverse e virtuose, capire – e far capire – che la solidarietà non è un bene di consumo qualsiasi, piuttosto un valore aggiunto alla nostra vita e consiste in una predisposizione personale non legata all’entusiasmo del momento, all’onda emotiva di un avvenimento o alla contingenza economica del periodo.

Noi associazioni di queste cose ci siamo forse un poco dimenticate, prese come eravamo a fare i conti di casa, o cassa, ognuno coinvolto nei suoi progetti e stravolto dalle proprie ambizioni. Adesso, invece, abbiamo paradossalmente la possibilità di volare in alto, sopra la palude che, più o meno consapevolmente, abbiamo contribuito a creare.

E nel nostro Settore volare sopra la palude vuol dire liberarci di tutte quelle strutture e sovrastrutture, spesso lecite ma inutili, elaborate ad hoc per trovare denaro, suggerire e sostenere ambizioni personali, stimolare comportamenti sconvenienti. Vuol dire anche arieggiare l’atmosfera che grava sul mondo del bene a volte soffocato dal fumo delle chiacchiere, dal proliferare di idee velleitarie e da progetti e iniziative sterili e autoreferenziali. Insomma, abbiamo ora la necessità di giudicare i nostri progetti per la capacità che essi hanno di incidere effettivamente nelle realtà dove siamo presenti e non ancorati semplicemente alle nostre speranze di vedere risultati.


Per approfondire: