Redazione 27 Aprile 2017 Segnalazioni

“I tesori della lettura sull’isola“

Elena Zizioli, docente di Letteratura per l’infanzia all’Università degli studi Roma Tre, che ha appena pubblicato il volume in cui racconta l’esperienza della biblioteca per ragazzi. “L’esperimento vissuto sull’isola può essere replicato in ogni altra parte d’Italia. Penso ai quartieri di periferia, spesso poveri di proposte culturali per i più giovani”

“I buoni libri rigenerano le persone, le relazioni, i luoghi”: ne è convinta Elena Zizioli, docente di Letteratura per l’infanzia all’Università degli studi Roma Tre, che ha appena pubblicato “I tesori della lettura sull’isola” (Ed. Sinnos), in cui racconta l’esperienza della biblioteca per ragazzi di Lampedusa, aperta nel giugno del 2013 dai volontari di Ibby Italia (International board on book for young people). “Inizialmente il progetto era di portare libri ai bambini sbarcati dai gommoni -racconta-. Ma poi ci si è resi conto che anche ai ragazzi dell’isola mancava una biblioteca e un luogo dove stare per leggere”. Ben presto la biblioteca è diventata un punto di riferimento per i quasi mille bambini e ragazzi che vivono a Lampedusa. “Alcuni ora collaborano nella gestione della biblioteca, che è affidata a due insegnanti volontarie. E in questi anni sull’isola sono arrivati diversi volontari di Ibby per animare la biblioteca”.

Il libro di Elena Zizioli, però, non racconta solo una bella esperienza di libri, bambini e volontari. “L’esperimento vissuto sull’isola può essere replicato in ogni altra parte d’Italia -spiega-. Penso ai quartieri di periferia, spesso poveri di proposte culturali per i più giovani: la biblioteca e i libri possono essere lo strumento per rigenerare anche i luoghi più degradati”. Il volume è quindi anche un “manuale” per chi vuole scommettere sulla lettura nei suoi progetti sociali. Elena Ziziola stila anche un vademecum del buon bibliotecario di confine: deve essere un acuto osservatore delle dinamiche sociali, conoscere tutte le tecniche di biblioteconomia e catalogazione, deve essere capace di mettere in rete le professionalità presenti nel territorio, deve saper coltivare relazioni, deve saper animare e usare linguaggi inclusivi per tutti. Una parte del libro contiene anche suggerimenti su come organizzare laboratori e quali libri si possono usare. “Mentre la cronaca ci restituisce episodi di xenofobia e di intolleranza – scrive Elena Zizioli-, nei testi per ragazzi è possibile andare alla ricerca di elementi che facciamo del dialogo interculturale un percorso affidato alla forza evocativa ed espressiva del visivo e alla particolarità dei linguaggi.

Da Redattore Sociale