Marco Orlando 24 Febbraio 2015 Sosteniamo e condividiamo il futuro

#sosteniamoilfuturo e MAIS Onlus: giorno 1

Per i ragazzi del secondo gruppo romani di “Sosteniamo e Condividiamo il futuro” è tempo di un nuovo incontro per confrontarsi con la realtà dei paesi in via di sviluppo che dovranno sostenere con la borsa di studio.

A fare da padrone di casa, Flaviano del MAIS Onlus, l’organizzazione che farà da ponte tra l’Italia, il Sud Africa e il Brasile. A causa dell’influenza, il gruppo è dimezzato, i presenti all’incontro sono infatti Federica, Arianna e Sara.

Prima di conoscere le storie dei ragazzi da sostenere, il gruppo ha discusso, nei giorni, precedenti i criteri guida da adottare per operare una scelta così delicata. Federica crede che il percorso scolastico, l’interesse nello studio e l’impegno nel trasmettere il sapere debbano essere alla base della scelta. Michele ed Arianna sono d’accordo sul premiare il merito; Sara aggiunge che la conoscenza del background familiare potrebbe permettere di aiutare i ragazzi più in difficoltà.

Valentina e Silvia, invece, suggeriscono di tenere in considerazione anche problemi relativi alla guerra, alle condizioni di salute e di igiene del villaggio, alla malnutrizione. Martina, infine, è d’accordo con i suoi compagni, e aggiunge che vorrebbe dare una seconda possibilità a ragazzi che hanno trovato difficoltà nel loro percorso di studi, finendo per ripetere l’anno.

Tenendo bene a mente gli spunti che sono venuti fuori dal brainstorming, i ragazzi leggono le storie dei candidati, come spesso accade, vorrebbero aiutarli tutti, ma una scelta dev’essere fatta.

Alla fine optano per Danielle, una giovane studentessa brasiliana di psicologia, impegnata in un tirocinio all’interno dei carceri, la sua carriera accademica è caratterizzata da ottimi voti. Fa parte, inoltre, dell’Associazione Culturale Nino Miraldi, che aiuta i ragazzi di Rio de Janeiro che non possono permettersi un’istruzione privata a superare l’esame di accesso all’università.

Il secondo selezionato è Makolo, che vive in Sud Africa con la sua numerosissima famiglia composta dai genitori e da nove, tra fratelli e sorelle. Vivono in un’abitazione che ha solo due stanza, così Makolo è costretto, insieme ai fratelli più grandi, a dormire nel garage dove il padre lavora come meccanico. Makolo è un ragazzo determinato a portare avanti i suoi studi di ingegneria e ad aiutare quanto prima la sua famiglia.

Nel prossimo incontro, il gruppo chiamerà via skype i ragazzi da sostenere,  potranno, in questo modo, dare un volto al loro nome e conoscerli meglio.