Sostegno a distanza: progetto Rwanda lancia lo spot “Ogni giorno”

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Il refettorio della scuola di Kibaya

“Quando nel 2000 abbiamo iniziato il sostegno a distanza tanti bambini frequentavano le primarie, alcuni di loro ora stanno finendo la scuola secondaria, altri stanno per andare all’università. Insomma sono cresciuti e sono potuti andare a scuola grazie al sostegno, hanno cambiato la loro vita.” (Luc Bucyana)

Progetto Rwanda lavora per la scuola elementare di Kibaya dal 2001. La scuola è a un centinaio di chilometri dalla capitale Kigali, nel distretto orientale di Kibungo. Progetto Rwanda ha trovato la scuola in completa rovina: non riparava i bambini dalla pioggia, gli studenti durante le lezioni sedevano per terra o sulle pietre, non c’erano lavagne. La dispersione scolastica era altissima e la maggior parte dei bambini in età scolare restava a casa a fare il possibile per mettere insieme un pasto.
Grazie alla collaborazione con l’Abbé Luc Bucyana sono stati realizzati tre importanti interventi:

  • La costruzione di 12 aule, complete di banchi e sedie e messa in sicurezza
  • L’attivazione di una mensa che assicura ai bambini un pasto al giorno per 6 giorni la settimana per tutta la durata dell’anno scolastico
  • La costruzione di un refettorio che funziona da quasi due anni, per garantire l’igiene durante la consumazione dei pasti. Prima i bambini mangiavano in aula, sul banco.

I lavori hanno portato a scuola 1.300 studenti. All’inizio erano solo 500. Si prevede che nel giro di pochi anni bisognerà costruire nuove aule, ampliare la mensa e il refettorio. I bambini sono affamati di conoscenza! Per diffondere il progetto Progetto Rwanda ha realizzato il video “Ogni giorno” con la voce dell’attore-doppiatore Franco Agostini e la collaborazione di Mio Studio.


Dall’intervista a Luc Bucyana, sacerdote ruandese che sta completando la formazione in Italia e grazie al dottorato, progetta di costruire una università locale per formare anche gli insegnanti quindi una facoltà di pedagogia e una di sviluppo rurale.

Grazie Luc per averci dedicato il suo tempo e in bocca al lupo per il suo futuro. C’è per caso una cosa che vorrebbe dire ai nostri sostenitori?
Si, vorrei dire che forse per loro è difficile misurare l’impatto del loro sostegno. Noi lo viviamo e lo vediamo. Quando nel 2000 abbiamo iniziato il sostegno a distanza tanti bambini frequentavano le primarie, alcuni di loro ora stanno finendo la scuola secondaria, altri stanno per andare all’università. Insomma sono cresciuti e sono potuti andare a scuola grazie al sostegno, hanno cambiato la loro vita. I sostenitori devono andare fieri di ciò che hanno fatto e di ciò che continuano a fare. I frutti del loro impegno sono visibili!

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Per approfondire

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