Sostegno a distanza: aggiungi un posto in classe con Namastè

Sostegno a distanza: aggiungi un posto in classe con Namastè

Oggi diamo spazio al racconto di un progetto di sostegno a distanza non dal punta di vista dell’associazione che lo promuove ma dalla parte dei sostenitori, che in questo caso sono gli studenti di una scuola, l’Istituto d’istruzione suuperiore F. Alberghetti di Imola (Bologna). Ecco cosa scrive la scuola sul sito con il titolo Aggiungi un posto in classe:

Nell’a.s. 2013-2014 la scuola ha aderito ad un progetto sul sostegno a distanza, progetto ideato e sviluppato da una insegnante dell’istituto e da sua figlia, che lavora per una onlus di San Lazzaro: Namastè.

Aggiungendo un posto nella propria aula diventa possibile, per le nostre classi, sostenere negli studi uno studente indiano bisognoso di pari livello scolastico!

Si tratta di una iniziativa utile per educare i nostri studenti, che spesso hanno troppo, alla condivisione, e per renderli consapevoli che con un intervento anche piccolo da parte di molte persone si riescono a ottenere risultati concreti e tangibili. In questo modo i ragazzi sono portati a riflettere sulle disuguaglianze che esistono nel mondo e sul valore del diritto allo studio, che nel nostro Paese viene dato per scontato. Inoltre si mettono in contatto con una realtà formata da persone di diverse religioni e culture che convivono pacificamente nello stato del Kerala, una realtà che conosceranno sia corrispondendo in lingua inglese con il coetaneo loro abbinato che andandolo a visitare (dopo avere raggiunto la maggiore età, o anche prima se assieme ai genitori) venendo ospitati nella sede dell’associazione Namastè, situata nei pressi della capitale Trivandrum.

L’associazione Namastè: Si tratta di una Onlus fondata da una insegnante in pensione che lavorava nella scuola media di Monterenzio, opera principalmente in India negli stati del Kerala e Tamil Nadu (ma anche in Moldavia e in Nepal), e ha come scopo principale quello di aiutare nel loro paese ragazzi bisognosi a raggiungere un buon livello di istruzione (cosa che India significa ancora poter trovare un buon lavoro!).

Come accennato sopra, una insegnante dell’Alberghetti ha la figlia che lavora per questa piccola organizzazione, che proprio grazie alle sue ridotte dimensioni consente un contatto molto diretto con i bambini seguiti; questa estate la nostra collega si è recata a visitare la propria bambina, adottata a distanza ormai da 10 anni, e quelli adottati da amici e parenti: dal racconto di questo viaggio e della miseria terribile che ha incontrato è nata l’idea di coinvolgere la nostra scuola in questo progetto.

Come è iniziato il progetto: alle classi è stato presentato, tramite un coinvolgente gioco di ruolo, la situazione sociale ed economica del Kerala, oltre che le storie dei ragazzi indiani che hanno chiesto aiuto a Namastè. Il costo per sostenere a distanza un ragazzo in India è intorno ai 200 euro all’anno, che, a testa, viene 10 euro, cifra che era stata pensata per essere versata un po’ alla volta.
L’idea era quella di rinunciare a una merenda al bar una volta al mese, per i 10 mesi che dura la scuola. A seconda del numero di adesioni che sono state raccolte è stato fatto l’abbinamento tra la classe dell’Alberghetti e lo studente indiano.

Le adozioni sono quindi iniziate tra novembre dicembre; grazie ad un mercatino fatto in occasione di MeritataMente, poi, sono stati raccolti i soldi per eseguire alcuni interventi più “grossi” (pozzi, latrine, apparecchi per i denti…).
Col Natale è iniziata la corrispondenza tra alcune classi italiane e i loro compagni indiani ed, entro aprile, puntiamo ad aver fatto incontrare tutti i ragazzi almeno su skype.

E poi nell’home page del sito ci sono gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento del progetto…

Per approfondire: