Rifugiati siriani: Un ponte per… lavora con il sostegno a distanza

sostegno a distanza per i rifugiatiPer non dimenticare i palestinesi siriani Un ponte per… lavorerà nei prossimi mesi con il suo partner Assomud per sostenere a distanza le famiglie palestinesi fuggite dalla Siria nei campi profughi del Libano.

Tra i profughi in fuga dalla Siria ci sono decine di migliaia di palestinesi che vivevano in Siria sin dal 1948.

Due volte profughi e doppiamente vulnerabili, molti di loro hanno raggiunto parenti e amici palestinesi residenti in altri paesi della regione. In oltre trentamila si sono riversati nei campi profughi libanesi, già sovraffollati e poco attrezzati, e vivono in condizioni molto critiche.

Le abitazioni in cui hanno trovato rifugio i profughi palestinesi siriani sono spesso sovraffollate e non garantiscono la privacy individuale, mentre un terzo di loro vive in baracche prive di porte e finestre o in edifici pubblici come scuole, negozi e luoghi di culto. Il 45 per cento delle famiglie ha trovato ospitalità nelle case fatiscenti e anguste all’interno dei campi profughi palestinesi in Libano, dove da decenni vivono intere famiglie in condizioni critiche. La metà di loro, invece, paga per una stanza all’interno di un campo un affitto gonfiato dall’aumento della domanda, che varia tra i 150 e i 300 dollari al mese.

Oltre alla sopravvivenza quotidiana, la stragrande maggioranza delle persone deve fare i conti con i traumi della guerra.

Il 96,5 per cento delle famiglie ha assistito a scontri armati e il 94 per cento ha vissuto esperienze traumatiche, come la morte di un parente, la distruzione della propria casa, il rapimento di un conoscente o un incidente.

Su segnalazione del nostro partner palestinese Assomud-NISCVT Un ponte per…, accoglierà nel progetto di sostegni a distanza Family Happiness anche i bambini palestinesi fuggiti. Per loro Assomud ha già avviato quattro classi temporanee per consertirgli di proseguire gli studi e ha aperto i suoi piccoli ambulatori affinchè i minori e le famiglie siriane possano ricevere cure mediche di base.