Il Sostegno a Distanza (SaD) è un atto di solidarietà che consiste nell’impegno etico a inviare, tramite referenti locali, un contributo economico stabile e continuativo.
I beneficiari sono minori, adulti, famiglie e comunità, in condizioni di necessità in ogni parte del mondo, e lo scopo è quello di offrire la possibilità di migliorare le loro condizioni di vita nell’ambiente sociale e culturale in cui sono inseriti.

 Inizialmente l’espressione utilizzata per definire questo strumento di solidarietà era “Adozione a Distanza”; tuttavia molte associazioni oggi scelgono di sostituire l’ambigua parola “adozione” con “sostegno”.
Il termine “adozione”, infatti, evoca un rapporto che fa sentire il sostenitore come un “genitore” lontano e il beneficiario come il nuovo figlio, mentre il vero significato del Sostegno a Distanza prescinde da un simile legame e non può essere all’insegna di un rapporto mosso dall’emotività o dal pietismo.
Dall’idea di genitore (fondamentalmente equivoca anche perché i beneficiari spesso hanno già una famiglia o a volte sono famiglie stesse o intere comunità) si è passati a quella di sostenitore, nonostante alcune associazioni continuino a parlare di “figli a distanza”.

ATTRAVERSO QUESTA FORMA DI SOLIDARIETÀ SI VUOLE…

  • Favorire la diffusione di una nuova cultura della solidarietà caratterizzata dal riconoscimento delle responsabilità dell’Occidente nelle cause di disuguaglianza e da azioni di cittadinanza attiva come risposta a questa presa di coscienza.

  • Garantire i basilari diritti umani come l’assistenza scolastica, sanitaria, alimentare, familiare.

  • Rendere consapevole il sostenitore dei disagi e della povertà in cui vivono milioni di persone, promuovendo allo stesso tempo lo scambio e il rispetto reciproco fra culture e comunità diverse.

  • Promuovere processi di autosviluppo, in quanto a beneficiare dell’aiuto non è solo il singolo, ma  anche le famiglie e di riflesso l’intera comunità ne trae supporto.

  • Coinvolgere le comunità nella realizzazione e nella gestione dei progetti, evitando che l’aiuto economico divenga una forma di assistenzialismo nei paesi in cui vengono effettuati gli interventi.

  • Fare partecipe il sostenitore, non di una raccolta di fondi occasionale, legata a particolari emergenze, ma di un impegno continuativo e costante che garantisca un finanziamento stabile per l’attuazione dei progetti.

  • Tutelare il diritto a vivere nel proprio ambiente familiare oltre che culturale, evitando in questo modo traumatici “sradicamenti”.

PERCHÈ SOSTENERE A DISTANZA?
I dati dell’Onu ci comunicano che la ricchezza prodotta a livello globale negli ultimi 50 anni è cresciuta in maniera tale che, se fosse equamente distribuita tra gli abitanti del Pianeta, garantirebbe a tutti un dignitoso tenore di vita. Tuttavia così non è: l’80% del totale della ricchezza è nelle mani del 20% dell’umanità (che vive per lo più nel Nord del Mondo) e un terzo degli abitanti del Sud della Terra vive con meno di 1 euro al giorno. Diventa dunque doveroso indagare sulle cause di queste disparità e chiedersi quali siano le conseguenze.

Chi decide di aderire al SaD non fornisce solo un aiuto economico: viene coinvolto attivamente, e non solo in maniera emotiva, nell’attuazione di processi di autosviluppo. La conoscenza e la conseguente presa di coscienza delle problematiche che investono molti dei Paesi del Sud del mondo è il primo passo da compiere. Non si tratta di un gesto di carità: col SAD si intende creare dei cittadini del Mondo consapevoli delle ripercussioni che le proprie azioni quotidiane hanno sulle vite altrui, quindi cittadini attenti, informati, critici, che scelgono di attivarsi in azioni concrete di solidarietà.

CHI SONO I SOSTENITORI?
Chiunque può aderire ai progetti di SaD: singoli cittadini, famiglie,  gruppi organizzati (enti, associazioni di vario genere, parrocchie, istituzioni etc.), gruppi informali (classi, amici, colleghi di lavoro etc.)… Chiunque abbia voglia di trovare una risposta concreta alla domanda: “ma io cosa posso fare?”…

CHI SONO I DESTINATARI?
È difficile definire con precisione i beneficiari del Sostegno a Distanza anche perché essi cambiano in base ai contesti in cui le associazioni intervengono. A grandi linee si può dire che i progetti di SaD sostengono lo sviluppo dei bambini, giovani o adulti attraverso il sussidio scolastico, sanitario e alimentare. Le associazioni cercano di accompagnare tutte le fasi di crescita dei minori, togliendoli dalla strada, organizzando uno spazio di educazione, gioco e formazione professionale, inserendoli poi nel mondo del lavoro mediante forme cooperative o di microcredito. Inoltre i destinatari sono spesso  donne che, vivendo in contesti sociali particolari, hanno bisogno di corsi di alfabetizzazione o di corsi di formazione professionale per potersi rendere autonome ed economicamente indipendenti; bambini o adulti che hanno bisogno di cure in quanto affetti da Aids; bambini o ragazzi disabili, famiglie che senza questi sussidi non possono permettersi di mandare i propri figli a scuola; orfani di guerra o per malattia che vengono ospitati in centri di accoglienza o case famiglia; bambini di strada abbandonati, esposti al rischio di sfruttamento sessuale e di avviamento alla prostituzione, ecc. In molti casi il destinatario primario è un minore ma, indipendentemente dal singolo destinatario, il SaD ripercuote i suoi effetti positivi su tutta la rete relazionale che circonda l’individuo e per questo è uno strumento di promozione e sviluppo.