ABC: l’orticoltura per sostenere l’autosviluppo delle comunità

ABC-sostegno-a-distanza-Guinea-BissauLe ultime fotonews pubblicate sul sito dell’associazione ABC, che aderisce al Coordinamento per il sostegno a distanza, raccontano le difficoltà di promuovere l’orticoltura per sostenere l’autosviluppo delle comunità. Leggiamo dal sito dell’associazione…
Guinea Bissau – Acqua, acqua e ancora… una delusione!
13/06/2013 – Due dei circa 18 pozzi costruiti da ABC a Mansoa in Guinea Bissau sono stati scavati sul terreno dove abbiamo i due hangar. Nella prima foto che si può vedere in “Fotonews” è possibile scorgere, a nord, le due strutture di ABC e, non altrettanto ben visibili, i due pozzi rispettivamente uno verso il basso a ridosso delle serre e l’altro prossimo alla strada che passa davanti ai capannoni. Nella parte posteriore del terreno le “estufas”, visibili quelle sulle quali è stato messo il telo d’ombra, mentre in basso ci sono il rio Mansoa, che la sera si colma dell’acqua che l’alta marea dell’Oceano Atlantico sospinge all’interno per decine di chilometri, e un vecchio ponte, accesso alla strada che porta verso la capitale Bissau.

Ma perché diciamo queste cose? Per il semplice motivo che vorremmo raccontare in modo chiaro le difficoltà che abbiamo per trovare l’acqua indispensabile a chi voglia, come noi, fare seriamente un’orticoltura che serva all’integrazione alimentare delle famiglie e dei villaggi, ma soprattutto diretta ai mercati locali favorendo l’autosviluppo di “A, B, C, solidariedade e paz – Guiné Bisau” e delle tante donne che lavorano negli orti.

ABC-sostegno-a-distanza-Guinea-Bissau-1E’ però opportuno raccontare pure quel che facciamo a Mansoa e nei villaggi per fornire l’acqua a chi ne ha bisogno: scaviamo pozzi. Semplificando al massimo aggiungiamo che ci sono due tipi di pozzi, quello freatico di grande diametro, non molto profondo (i nostri vanno da 15 ai 31 metri con un diametro di 125 centimetri), e quello artesiano profondo e di piccolo diametro, che non facciamo perché non abbiamo le attrezzature adeguate.

Gli 82 pozzi scavati da “ABC” in questi anni sono tutti freatici e captano le falde d’acqua superficiali dove risiede l’acqua piovana accumulata da giugno a ottobre. Questi nostri pozzi hanno il vantaggio di essere una preziosa riserva d’acqua pulita e sono anche dei serbatoi di accumulo, ma hanno un grande limite: ai primi di maggio l’acqua finisce e l’orticoltura, che noi vorremo rafforzare si ferma proprio quando servirebbe lavorare di più per sfruttare una nostra bella idea: la produzione orticola durante la stagione delle piogge. A noi non basta pensare che rispetto ai pozzi tradizionali, che sono già senz’acqua a fine febbraio, i nostri sono un bel passo vantaggio per la popolazione.

Infatti, non possiamo ignorare che la stagione delle piogge comincia verso giugno, se va bene, e la mancanza d’acqua che caratterizza la fase finale della stagione secca non ci consente di avere una produzione di pomodori nei mesi da maggio ad agosto quando i nostri amici di ABC GB e le donne dei villaggi potrebbero commercializzarli con grande profitto sia a Mansoa che a Bissau.

E allora? Che dobbiamo fare per vincere questa battaglia? Per far capire bene quel che vogliamo dire senza annoiare con cose tecniche, raccontiamo la storia di un nostro pozzo, quello vicino alla strada di fronte ai capannoni di ABC di Mansoa.

L’antefatto risale al gennaio 2013 quando, illudendoci un poco, pensammo che la fortuna ci avesse baciato. Avevamo scavato un secondo pozzo sul nostro terreno più lontano dalla risaia e avevamo trovato acqua dolce. Un grande successo perché nel primo pozzo, prossimo alla risaia, nel corso della stagione secca il grado di salinità dell’acqua aumentava velocemente fino a renderla inutilizzabile per qualsiasi cosa. E questo, invece, con l’acqua dolce e una buona portata, sembrava garantire l’irrigazione delle 12 serre dislocate dietro gli hangar e dunque la possibilità di produrre i nostri bei pomodori e commercializzarli quando non se ne trovano in giro.

Molto bene, avevamo pensato, sarà sufficiente che l’acqua “ci assista” fino a tutto maggio compreso e poi arriverà la stagione delle piogge che asseconderà il nostro lavoro nelle serre fino a tutto settembre quando i pozzi avranno recuperato la loro portata. E allora avanti tutta! Con i nostri amici locali speravamo che il livello statico della falda non si sarebbe abbassato nei mesi successivi e che le intrusioni saline non la raggiungessero e… invece ecco arrivare un’altra delusione!

E così frustrando le nostre aspettative l’acqua del nuovo pozzo, lentamente ma progressivamente da febbraio a maggio é diminuita fino a raggiungere gli attuali e inutili 30 centimetri accompagnati da una salinità ancora per poco tollerabile.

Un’altra delusione perché stando le cose così i semenzai potranno essere preparati soltanto con l’arrivo delle piogge e, se va bene, la commercializzazione dei prodotti comincerà a fine agosto. Pazienza. Non ci resta che trovare un’alternativa, ovvero andare a trovare l’acqua più in profondità. Ma per arrivare oltre i 30-31 metri scavati a mano dobbiamo per forza ricorrere a delle trivelle professionali per pozzi artesiani… che costano. Ma, se vogliamo far crescere l’orticoltura e creare vero autosviluppo, alternative non ce ne sono. Dunque diamoci da fare!


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